Nell’ ambito dell’intervento di conservazione e restauro attualmente in corso nella chiesa di S. Apollinare di Trento, in seguito all’approvazione del progetto di recupero delle quote di calpestio rinascimentali si è resa necessaria l’operazione di traslazione di metri 1.50 degli altari e del portale romanico .

Nel 1760 i due altari lapidei sono stati acquistati nella città di Verona e collocati in S. Apollinare; disposti nella prima campata, ai margini dell’arco romanico, orientati a 45 gradi rispetto all’ingresso della chiesa.

Nel mese di aprile u.s. si è avviato l’intervento di protezione, messa in sicurezza e successivo smontaggio in parti delle opere marmoree, nell’altare collocato lungo la parete sud-est l’asportazione della porzione superiore, rappresentata dalla cimasa, ha riportato in vista l’intonaco antico su cui è stato possibile individuare tracce pittoriche di due interventi pregressi, il più primitivo dei quale è apparso di notevole interesse storico.

In seguito al sopralluogo con il Soprintendente incaricato è stato autorizzato lo scoprimento della superficie pittorica.

Il descialbo (asportazione meccanica degli strati pittorici sopramessi) ha rilevato una testimonianza di indubbio valore storico artistico.

Nella parete est la porzione laterale destra dell’arco romanico ha restituito l’immagine frammentaria di due Santi.

Lungo la parete sud l’intervento ha riportato alla luce un affresco di pregevole manifattura e intensa espressività.

Gli strati pittorici a calce celavano infatti l’immagine a buon fresco di una dama dal nobiliare abito rosso che tiene nella mano sinistra un ramoscello, intorno al volto, dall’incarnato trasparente, la dettagliata capigliatura è contornata da un nimbo originariamente dorato.

foto G.F.Bernardinatti

Inscritta in un registro l’immagine riscoperta si mostra oggi nella sua interezza figurativa svelandoci un meraviglioso esempio di arte trecentesca che, aggiunge oggi una nuova pagina alla storia dell’antico borgo di Piedicastello restituendo a noi tutti il valore di una testimonianza di elevatissimo livello artistico, oggi solo in parte recuperato, e in gran parte perduta, anticamente custodito nella chiesa di S. Apollinare di Trento.

 

1 Al principio dell’intervento di conservazione e restauro le quote di calpestio erano quelle raggiunte all’epoca del preposto Passi

2 Il portale si inserisce iconograficamente nella tradizione duecentesca romanica

 

A cura di
Sara Metaldi ditta TECNOBASE s.r.l.
Piedicastello, luglio 2010

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